"C'è una donna che semina il grano / Volta la carta si vede il villano / Il villano che zappa la terra / Volta la carta viene la guerra" , cantava Fabrizio De André sul palco del teatro Brancaccio di Roma in occasione dei concerti del 13 e 14 febbraio 1998. Sullo sfondo nove Arcani dei Tarocchi guardano il pubblico: il Bagatto, la Ruota della Fortuna, il Giudizio, l'Eremita, la Morte, il Carro, il Sole, la Luna, le Stelle compongono il racconto di uno spirito libero, un viaggio introspettivo dentro un'umanità ancora possibile.
Astrologia ed esoterismo appassionavano Fabrizio De André.
Dalle province di Milano, Monza, Varese, Como e Bergamo, nove musicisti si sono ritrovati nella poesia e nella musica di Faber, uniti in un gruppo il cui nome deriva proprio da una delle carte dei Tarocchi. Simbolicamente il 9 di cuori denota la felicità, la realizzazione, la gratificazione e la pace della mente. Rappresenta qualunque situazione, circostanza, evento nella vita che ci renderà felici. Spesso predice che il desiderio più profondo è in procinto di manifestarsi, e che il sogno più prezioso sta per avverarsi.
Carlo Costa
Voce
Simona Aileen
Voce/cori
Viola Fai
Percussioni
Claudio Aprile
Tastiere/fisarmonica
Fernando Tovo
Chitarre/bouzouki
Claudio Pedico
Batteria
Oreste Mariani
Basso
Chiara Brusa
Flauto traverso
Paolo Venta
Chitarre/bouzouki
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